Indice
Morte di Palinuro
Era una notte serena e il mare era calmo. Per la flotta di
Riferimenti interni
Riferimento : M. Biancucci, « La morte» in Bettini M. (a cura di), Il sapere mitico, Torino, 2021, pp. 38-43.
Fonti
- Virgilio, Aen. 5, 833-863
Bibliografia
J. Prieur, La morte nell’antica Roma, Genova, ECIG, 1991.
Commento
L’impossibilità di prevedere il momento della fine alimenta paure e angosce e fa avvertire la morte come un’entità che sovrasta le forze e la volontà dell’uomo.
La vicenda di Palinuro esemplifica il tema dell’imprevedibilità e ineluttabilità della morte: essa, infatti, arriva inaspettata.
Un altro aspetto del racconto è quello del legame fra morte e sonno: esso prende corpo attraverso l’immagine del ramo intriso di rugiada letea, che infonde al nocchiero il fatale sopore. Il Lete dunque, il fiume
infero della dimenticanza, mette in relazione il sonno, contraddistinto
dall’assenza di coscienza, e la morte, intesa come momento
di abbandono totale e di perdita definitiva della coscienza.