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I figli gemelli di Aristodemo

Gli Spartani dicono che fu Aristodemo a condurli per primo nella regione che essi occupano. Egli ebbe dalla moglie Argia due gemelli, ma morì presto. Gli Spartani volevano allora nominare re il maggiore dei due, ma non riuscivano a capire chi fosse, perché erano uguali e identici (homoion kai ison), e la madre sosteneva di non riuscire a distinguerli, poiché sperava segretamente che diventassero re entrambi. Un vecchio consigliò di spiare la madre per vedere se la donna lavava e allattava per primo sempre uno dei due: se così fosse stato, ciò significava che il primo ad essere accudito era anche il più anziano. Così facendo scoprirono che la madre dava sempre la precedenza al primogenito, perciò presero il bambino favorito e lo allevarono nella casa di stato1.

Riferimenti interni

Riferimento : A. Angelini, «L’identità individuale : i gemelli» in Bettini M. (a cura di), Il sapere mitico, Torino, 2021, pp. 51-58.

Fonti
  1. Erodoto, 6, 52

Bibliografia

V. Dasen, Jumeaux, jumelles dans l’antiquité grecque et romaine, Kilchberg (Zürich), Akanthus, 2005.

C. Voisenat, La rivalité, la séparation et la mort. Destinée gémellaires dans la mythologie grecque, «L’Homme» 28/105 (1988), pp. 88-104.

Commento

La gemellarità è una categoria utile per esplorare la rappresentazione dell’identità individuale. I gemelli (dídymoi) sono infatti, in Grecia, una categoria di individui che rappresenta l’identità non come singolarità ma come dualità (dyo « due »).
La nascita gemellare rappresenta un caso in cui l’unità del singolo si fa doppia in maniera simultanea e visibile. In una cultura, come quella greca antica, nella quale la conoscenza e l’affermazione di sé passa anzitutto attraverso il riflesso e il riconoscimento nello sguardo altrui, questa prospettiva è di particolare rilevanza.
Nei miti incentrati sui gemelli la relazione all’interno della coppia può assumere declinazioni diverse. Alcuni racconti mettono in scena rapporti di raddoppiamento o vera e propria duplicazione; in certi casi prevalgono relazioni di opposizione e rivalità, in altri sono privilegiati invece aspetti
di simmetria e complementarità. La gemellarità, nel mito, esplora così le varie possibili ambivalenze della dualità e dela doppiezza.

Due gemelli possono distinguersi anche per l’ordine della nascita. I due figli di Aristodemo, che la madre vorrebbe entrambi al potere, vengono invece distinti per priorità di nascita : essi rimangono così in disaccordo per il resto della vita, dimostrando così quanto sia difficile la condivisione del potere, anche fra uguali.

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