Indice
Glauco diventa immortale
Ad
Riferimenti interni
Riferimento : D. Fermi, « Esperimenti contro la morte » in Bettini M. (a cura di), Il sapere mitico, Torino, 2021, pp. 20-26.
Fonti
- Pausania, 9, 22, 7; scoli a Euripide, Or. 318 e 364; scolio ad Apollonio Rodio, 1310a; scolio a Licofrone, 754; Filostrato, Imag. 2, 15, 4-6
- Met. 13, 949-963
- fr. 25 Gow-Scholfield
- Apollodoro, Bibl. 3, 3, 1; scolio a Licofrone, 811; Igino, Fab. 136; Astron. 2, 14, 5; Eliano, Nat. anim. 5, 2
Bibliografia
M. Corsano, Glaukos. Miti greci di personaggi omonimi, Roma, Ateneo, 1992.
M.-C. A. Beaulieu, The myths of the three Glauci, «Hermes» 141.2 (2013), pp. 121-141.
L. Carrara (ed.), L’indovino Poliido: Eschilo, Le Cretesi; Sofocle, Manteis; Euripide, Poliido, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2014.
M. Giuman, Melissa: archeologia delle api e del miele nella Grecia antica, Roma, Giorgio Bretschneider, 2008.
Commento
Glauco, nato mortale, ottiene di infrangere il vincolo della morte, ora acquisendo l’immortalità, ora per mezzo della resurrezione.
La vittoria sulla morte, tuttavia, non è voluta: il personaggio si imbatte per caso nell’erba magica che era stata seminata da Crono o viene resuscitato per iniziativa dell’indovino Poliido. Ciononostante, l’immortalità così ottenuta da un umano suscita resistenze da parte di Zeus.
Come nel caso di Demofonte, anche in quello di Glauco l’immortalità viene raggiunta per ingestione di un alimento dal potere supervivificante (per Demofonte, è l’ambrosia, per Glauco una certa erba miracolosa).
Nel mito di Glauco compare anche il tema della « zoomimesi », ossia l’osservazione e imitazione da parte degli umani di comportamenti di altri animali.