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Vecchiaia di Quinto Fabio Massimo
Alla vigilia della seconda guerra punica, mentre si discute in senato sulla risposta da dare agli ambasciatori di
Riferimenti interni
Riferimento : M. Biancucci, « La giovinezza e la vecchiaia» in Bettini M. (a cura di), Il sapere mitico, Torino, 2021, pp. 30-38.
Fonti
- Silio Italico, 1, 679-689; 7, 1-9 e 591-597
Bibliografia
A. de Francesco, ‘Senectus’ tra cultura e politica nell’età repubblicana, in C. Cascione e C. Masi Doria (a cura di), Fides Humanitas Ius. Studi in onore di Luigi Labruna, vol. 2, Napoli, 2007, pp. 1369-1399.
Commento
La distinzione tra giovinezza e vecchiaia è pensata a Roma sulla base delle diverse qualità che caratterizzano ciascuna età: forza, velocità e agilità del corpo per i giovani, senno, autorità e prestigio per gli anziani.
Una vecchiaia vigorosa, animata da uno spirito giovanile, è percepita come manifestazione di qualcosa di sovrumano, come nel caso di Quinto Fabio Massimo. L’anziano dittatore mantiene anche in età senile la forza del guerriero a cui associa però la dote matura della lungimiranza.
Il paragone con l’anziano pilota, a sua volta, ricorda la figura
del vecchio per eccellenza, Anchise padre di Enea, che per
primo, ritto sull’alta poppa, aveva avvistato il profilo dell’Italia (Virgilio, Aen., 3, 527).