Indice

Il coraggio di Carite

Fra i pretendenti della bellissima Carite vi è Trasillo, un giovane di nobile famiglia, ma gran frequentatore di osterie e di donnacce. Rifiutato a causa dei suoi costumi riprovevoli, il giovane pensa di vendicarsi e durante una battuta di caccia uccide lo sposo di Carite, dopo aver architettato il delitto affinché sembri un incidente. Un giorno però, avvertita in sogno dall’anima dello sfortunato sposo, Carite decide di punire l’infame assassino: lo invita a presentarsi furtivamente di notte nella sua stanza e gli fa bere un potente sonnifero. Poi, con maschia ferocia si lancia contro l’assassino sepolto dal sonno e trafigge gli occhi di Trasillo con uno spillone. Infine, afferra la spada dello sposo e sul suo sepolcro si squarcia il petto1.

Riferimenti interni

Riferimento : M Biancucci, « La giovinezza e la vecchiaia» in Bettini M. (a cura di), Il sapere mitico, Torino, 2021, pp. 30-38.

Fonti
  1. Apuleio, Met. 8, 1-14

Bibliografia

B. Belogi, L’inganno di Carite ‘bifronte’ e il modello di Lucrezia nelle Matamorfosi di Apuleio, « DILEF Rivista digitale del Dipartimento di Lettere e Filosofia dell'Università di Firenze», 4 (2024) , pp. 1-10.

Commento

Il modello per la giovane romana è Lavinia, figlia del re Latino : obbediente al padre, pudica, silenziosa. Il mito offre tuttavia anche esempi di giovani donne capaci di assumere ruoli attivi e decisamente combattivi.
Il racconto della vendetta di Carite è giocato sull’opposizione fra due diverse immagini di gioventù. Trasillo incarna il modello negativo, mostrando come certe inclinazioni dell’età giovanile, quali la baldanza, la tenacia, gli impulsi sessuali, se non controllate, possono sfociare in una condotta delittuosa.
Dall’altra parte, Carite esibisce un modello di giovane donna che alla pudicizia associa la forza d’animo necessaria a salvaguardare la virtù muliebre della fedeltà al marito.

Link esterni