Indice
Titono e l'eterna vecchiaia
Riferimenti interni
Riferimento : D. Fermi, « La giovinezza e la vecchiaia » in Bettini M. (a cura di), Il sapere mitico, Torino, 2021, pp. 9-15.
Fonti
- Hymn. hom. in Ven. 218-238; Licofrone, 16-19; Mimn. fr. 1 Gentili-Prato; Saffo, fr. 58, 11-22 Voigt; P. Köln inv. 21351 + 21376; Euripide, Tr. 853 ss.; Diodoro Siculo, 4, 75, 4; Orazio, Carm. 1, 28, 7-9
- Ellanico, 4 F 140 Jacoby
- Suda, s.v. Tithonou geras; scolio a Il. 11, 1-2
- scolio a Licofrone, 18
Bibliografia
A. M. Moreau, Tithonos, in B. Bakhouche (éd.), L'ancienneté chez les Anciens, Montpellier, Publications Montpellier 3, Université Paul-Valéry, 2003, pp. 341-356.
C. Brillante, Il vecchio e la cicala, in R. Raffaelli (cur.), Rappresentazioni della morte, Urbino, QuattroVenti, 1987, pp. 47-89.
E. Pataki, Variations sur l’immortalité : Tithon et la cigale chez Sappho (fragment 58) et dans la tradition homérique, «Gaia» 18 (2015), pp. 535-547.
G. Tosetti, Unioni divino-umane: un percorso storico-religioso nel mito Greco arcaico, Cosenza, Giordano, 2008.
Commento
L’episodio di Titono esemplifica una sventura che per l’essere umano è più terribile della morte: una vecchiaia che non può aver fine. L’immortalità, senza il complemento dell’immunità dalla vecchiaia, è causa di rovina per il soggetto mortale, che è condannato a deperire in eterno.
Il mito di Aurora e Titono sviluppa anche il noto tema della relazione amorosa tra dio e mortale destinata a esito infelice per la disparità di natura tra i partner.
Nel mito di Titono l’invecchiamento estremo è immaginato come riduzione del soggetto a pura voce, in linea con la rappresentazione del vecchio quale corpo che si riduce progressivamente fino a farsi evanescente. La trasformazione in cicala si inquadra nel medesimo orizzonte simbolico: comuni sono le esigue dimensioni corporee in contrasto con la voce quale tratto fortemente marcato, la natura del corpo secca e fredda, l’alimentazione ridotta al minimo. Le cicale mostrano anche una stretta prossimità con il mondo divino: simbolo di un’esistenza aliena dalle preoccupazioni e dedita al canto, esse sono amate in particolare da Apollo e dalle Muse. Da questo punto di vista, la metamorfosi in insetto si configura come forma di possibile riscatto per l’infelice eroe amato dalla divinità.