Enea salva Anchise
Dopo la presa di Troia, Enea rimane a combattere in città, occupando la rocca e organizzando l’ultima resistenza contro gli invasori. Gli Achei, colpiti da tanto coraggio, propongono una tregua ai Troiani, concedendo loro di portar via i propri beni. Mentre tutti sono intenti a mettere in salvo oro, argento e altri oggetti preziosi, Enea si carica sulle spalle l’anziano padre: è questo l’unico bene che il giovane sceglie di salvaguardare. L’eroe si guadagna così l’ammirazione degli Achei, che gli concedono di portar via qualche altro bene dalla sua casa. Ed ecco che il giovane sorprende nuovamente tutti scegliendo gli dèi protettori della patria. Per tale merito gli viene concesso di lasciare la Troade con i superstiti per dirigersi dovunque voglia1.
Riferimenti interni
Riferimento : M. Biancucci, « La giovinezza e la vecchiaia» in Bettini M. (a cura di), Il sapere mitico, Torino, 2021, pp. 30-38.
Fonti
- Diodoro Siculo, 7, 4
Bibliografia
M. Bettini e M. Lentano, Il mito di Enea, Torino, Einaudi, 2013.
Commento
La prima prova affrontata da Enea agli inizi della sua missione di fondatore è un momento di snodo della sua esistenza eroica, che valorizza l’esercizio di quella che, per i giovani Romani, sarà la principale virtù di riferimento, ovvero la pietas : devozione nei confronti del padre, degli dèi e della patria.
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