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Morte di Niobe

Niobe, madre di dodici figli, sei maschi e sei femmine, osa mettersi a paragone con Latona, che ha generato soltanto Apollo e Artemide. È un oltraggio molto grave contro la poco prolifica dea e il castigo non tarda ad arrivare: le due divinità assalgono l’eroina armate entrambe del terribile arco; Apollo uccide i figli maschi di Niobe, Artemide le femmine1.

Riferimenti interni

Riferimento : D. Fermi, « La morte violenta » in Bettini M. (a cura di), Il sapere mitico, Torino, 2021, pp. 15-20.

Fonti
  1. Il. 24, 602-609; Diodoro Siculo, 4, 74; Pausania, 1, 21, 3; 2, 21, 9; Eliano, Var. hist. 12, 36; Igino, Fab. 9 e 11

Bibliografia

M. Telò, A. E. Benjamin (eds.), Niobes: antiquity, modernity, critical theory, Ohio State University Press, 2024.

B. Leshem, From Grief to Superbia: The Myth of Niobe in Greek and Roman Funerary Art, «Acta Classica Universitatis Scientiarum Debreceniesis» 61 (2020), pp. 281-296.

F. Graf, Apollo, London-New York, Routledge, 2009.

T.H. Carpenter, The Terrible Twins in Sixth Century Attic Art, in J. Solomon (ed.), Apollo. Origins and Influences, University of Arizona Press, 1994, pp. 61-79.

Commento

Il racconto riflette le diverse sfere di competenza di Apollo e Artemide, rispettivamente quella maschile e quella femminile, ma riconosce anche modalità differenti che caratterizzano la morte degli uomini e quella delle donne.
È frequente che un certo personaggio perda la vita per intervento della divinità, la quale uccide per i più svariati moventi, ad esempio con l’intento di vendicare un torto subíto. Molti numi possono assumere le sembianze di micidiali assassini, ma alcuni in particolare, come Apollo e Artemide, sembrano svolgere con sorprendente regolarità queste funzioni omicide.

Link esterni