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Morte di Eurialo e Niso
La notte era fitta, tanto quanto quella boscaglia irta di cespugli e neri lecci. Si udivano, sempre più vicini, i cavalli, lo strepito e i richiami dei
Riferimenti interni
Riferimento : M. Biancucci, « La morte» in Bettini M. (a cura di), Il sapere mitico, Torino, 2021, pp. 38-43.
Fonti
- Virgilio, Aen. 9, 381-445
Bibliografia
J. Prieur, La morte nell’antica Roma, Genova, ECIG, 1991.
Commento
Le morti piú tristi sono
proprio quelle che colgono i bambini ancora in fasce o i ragazzi,
perché nutrono ancora tante speranze per il futuro.
La morte precoce di Eurialo e Niso è tuttavia mitigata dalle circostanze in cui avviene: il coraggioso combattimento in guerra, accompagnato da un ardore tipicamente giovanile e dalla disponibilità ad affrontare il rischio.
In questi casi la morte perde il connotato dell’imprevedibilità e si configura come una scelta consapevole che antepone al proprio interesse un bene considerato superiore, la salvezza della patria o quella del compagno; assume così, agli occhi dei Romani, i contrassegni della 'bella morte'.